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Ettore Majorana è nato il 5 agosto 1906. Misteriosamente scomparso nel 1938, è stato tra i più brillanti esponenti del gruppo di Fermi, "I ragazzi di via Panisperna", e rimane una delle figure più affascinanti della scienza italiana del secolo scorso.
In queste pagine, Luisa Bonolis ripercorre la sua vita e i suoi lavori utilizzando anche documenti, memorie e ricordi di amici e colleghi del grande fisico.
Ironia della sorte! Democrito è l'unico filosofo citato in una sua opera da Archimede ed ha scritto cose di Matematica, mentre né Platone né Aristotele vengono citati dallo stesso, né hanno scritto cose di Matematica, ma solo testimonianze, sparse nei loro scritti e molte volte confuse (per un severo giudizio su Platone, testimone di cose matematiche, rimando ad un giudizio di Peano, che certamente di Matematica se ne intendeva, come di filologia greca, in Opere, vol. III, Ed.
Ringraziamo la casa editrice Ellipses per averci permesso la traduzione e la pubblicazione dell'intervento di Norbert Meusnier. Il suo articolo compare, come parte del saggio "Sur l'histoire de l'einsegnement des probabilités et des statistiques", nel volume Histoires de Probabilités et de Statistiques (2004) curato da E. Barbin e J. P. Lamarche.
L'autore è docente presso il Dipartimento di Matematica e Storia della Scienza dell’Università di Parigi (Paris VIII). La traduzione dell'articolo di Norbert Meusnier è a cura di Marco Crespi.
Introduzione “Il mio nome è Bond, James Bond”, chi non ricorda questa battuta leggendaria pronunciata dal celebre agente segreto nato dalla fervida fantasia di Ian Fleming?
"La teoria della probabilità non è in fondo che buon senso ridotto a calcolo; essa permette di valutare con esattezza ciò che le menti illuminate sentono per una specie di istinto senza rendersene conto... E' notevole come tale scienza, che è cominciata con gli studi dei giochi d'azzardo, si sia elevata ai più importanti oggetti delle conoscenze umane".
Immaginate dei giovani ai quali si chiedesse di eseguire delle scale musicali e degli arpeggi senza mai fare ascoltare loro una melodia. E che oltre tutto, in seguito alla scelta che dovranno fare alla fine della scuola media, non avranno mai occasione di sentirne una … Queste parole mi paiono le più significative tra quelle contenute nell'articolo di Sylvaine Gasquet, recentemente pubblicato sul sito. Sono parole che dipingono bene il profondo disagio che produce in me la lettura dei libri di testo più diffusi per la scuola media.
L'articolo che qui presentiamo compare nel numero doppio ("speciale Atti Convegno") di CABRIRRSAE, n.35-36, aprile-luglio 2003, a cura dell'I.R.R.E. dell'Emilia Romagna. Ringraziamo gli organizzatori del Convegno e il Comitato di redazione per la cortese autorizzazione e collaborazione.
Questa intervista a Jean-Marie Laborde è pubblicata sul numero 37 del Bollettino CABRIRRSAE. Ringraziamo la rivista per la gentile
concessione alla riproduzione. A cura di Giuseppe Accascina dell'Università "La Sapienza" di Roma e Luigi Tomasi del Liceo Scientifico “G. Galilei” Adria - Rovigo
Continuiamo la serie di ricordi su Renato Caccioppoli, con questa testimonianza di Guido Iazzetta (redattore della "Settimana Enigmistica" e direttore della "Sibilla", rivista di enigmistica classica).
Chissà se, con l'aiuto dei nostri lettori, riusciamo a trovare i libri di Caccioppoli scritti dal padre di Guido Iazzetta?