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John Torrence Tate, vincitore del prestigioso "premio Abel" 2010, è stato intervistato per MADDMATHS da Maria Gualdani. Ringraziamo gli amici di "MADDMATHS" per averci gentilemente concesso l'autorizzazione a riprodurre l'intervista (video in inglese e testo tradotto in italiano).
Il tre aprile scorso, durante la notte, Ida, la moglie di Franco, si accorge del respiro affannoso del marito; cerca inutilmente di risvegliarlo. Nell’ospedale più vicino a Frattamaggiore, dove abita, possono solo constatare la presenza di un’imponente emorragia cerebrale e la gravità della situazione; lo indirizzano a Napoli, ad un altro ospedale, il “Cardarelli”, il più grande ed attrezzato dell’Italia meridionale, luogo d’elezione del dolore e della speranza. La situazione appare disperata, viene subito sottoposto ad un lungo, delicato intervento. Con sorpresa degli stessi chirurgi resiste; viene trasferito in rianimazione, ma non si risveglia dal coma farmacologico. Seguono due lunghe settimane. La speranza che si salvi si accompagna alla consapevolezza che il danno cerebrale è vasto: e’ condannato, pare certo, ad uno stato vegetativo, quello stesso stato vegetativo che in tante discussioni, provocate da recenti fatti di cronaca, riteneva una non vita. Il 17 aprile cede...
Dal n.74-75 di "Lettera Matematica PRISTEM", dedicato alla storia e al presente dell'Economia matematica, pubblichiamo l'articolo di Enrico Saltari sulla figura di Leon Walras e la nascita della disciplina degli ultimi decenni dell'Ottocento.
IL TEOREMA DELL’UTILITÀ MASSIMA Supponiamo per semplicità che esistano soltanto due beni. Supponiamo altresì che le preferenze di chi scambia sul mercato siano rappresentabili da una funzione di utilità in cui l'utilità totale U(x, y) dipende dalle quantità dei due beni, x e y: U(x, y)=u(x) + v(y). (Si noti la peculiarità formale di questa funzione di utilità: è additiva e separabile, vale a dire l’utilità di un bene non dipende da quella dell’altro. Torneremo tra poco su questo punto.)
“Si può misurare la soddisfazione? Io posso dire che tale soddisfazione è più grande di quell’altra, poiché preferisco una all’altra. Ma non posso dire che tale soddisfazione è due volte o tre volte più grande di tale altra. Questo non ha nessun senso di per sé e non potrebbe acquisirne uno se non con una convenzione arbitraria. La soddisfazione è una grandezza dunque, ma non una grandezza misurabile.
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