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Incrollabile sostenitore della categoria filosofica del realismo (una delle principali chiavi di lettura del suo percorso filosofico negli ultimi 50 anni), Hilary Putnam continua ad esercitare tutta la sua autorevolezza nel dibattito sulla fine del post-moderno. Sulla sua figura e il suo pensiero come logico e filosofo, ospitiamo un saggio di Giovanni Macchia dell’Università di Urbino. L’occasione è fornita dalla cerimonia con cui il 2 ottobre, a Stoccolma, Hilary Putnam riceverà il prestigioso Rolf Schock Prize, considerato l’equivalente del Premio Nobel per gli studiosi in Logica e Filosofia.
Giovanni Prodi è scomparso nel gennaio 2010. Sul volume 34A N.4 di "L'insegnamento della Matematica e delle scienze integrate" (settembre 2011) Vinicio Villani ne ricorda l'impegno per la riforma dei programmi di Matematica nei vari livelli scolastici. Riproduciamo questo articolo (completato da una lettera, particolarmente significativa, del 7 febbraio 1989) ringraziando "L'insegnamento della Matematica e delle scienze integrate" per l'autorizzazione alla riproduzione.
Roma, 7 febbraio 1989All’on. Beniamino Brocca – a tutti i membri della Commissione. Caro Presidente, cari Colleghi,questo mio scritto non è per recare disturbo ai lavori della Commissione, ma , al contrario, per renderli più snelli togliendo di mezzo un intervento che altrimenti avrei dovuto fare – a scarico di coscienza – pur sapendo di ripetere cose che ho già detto troppe volte.
E' il titolo di un articolo pubblicato su "la Repubblica" del 31 agosto e firmato da Marco Lodoli, insegnante di Italiano a Roma, giornalista e scrittore (autore, tra gli altri, di "Diario di un millennio che fugge", "Il rosso e il Blu, cuori ed errori nella scuola italiana", "Italia"). Da leggere!
Nel workshop “intellettuali”, tenutosi recentemente a Milano (“Bocconi” 16-18 giugno), una delle relazioni è stata tenuta da Carlo Bernardini. Il fisico romano, anche in polemica con un certo metodo riduttivo di considerare oggi l’insegnamento, ha ricordato con grande stima i suoi maestri (da Enrico Persico a Bruno Touschek da Edoardo Amaldi, tra i fisici a Carlo Cattaneo, tra i matematici)

Ecco la seconda parte del saggio di Giuseppe Lupo sul dibattito degli anni Sessanta sul cosiddetto romanzo industriale, che vede impegnati scrittori e intellettuali al servizio di grandi aziende. In particolare, intorno al progetto di una fabbrica-comunità matura un genere narrativo che per i suoi legami con la realtà di Ivrea, per i suoi richiami agli ideali di Adriano Olivetti, può essere definito romanzo olivettiano.

Di Adriano Olivetti, delle sue utopie e delle sue concrete realizzazioni, ha parlato recentemente Emilio Renzi nel workshop sugli intellettuali italiani di matrice scientifica del Novecento, tenutosi recentemente in “Bocconi”. Il personaggio “dell’ingegner Adriano” viene adesso presentato adesso anche sul piccolo schermo. Martedì 21 giugno se ne è a lungo parlato nella terza puntata della nuova serie di “Correva l’anno” su Raitre. Domenica 26 giugno, alle 23, “History” (canale 407 di Sky) presenterà il documentario “Quando Olivetti inventò il pc” di Alessandro Bernard e Paolo Ceretto. Nell’occasione di questi due appuntamenti televisivi, riproponiamo l’articolo del poeta e scrittore Giovanni Giudici, scomparso recentemente (nello scorso mese di maggio), pubblicato su “il Corriere della Sera” il 17 febbraio 1998.
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