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Il 26 aprile 1986, due esplosioni in un reattore della centrale nucleare di Chernobyl causarono uno dei maggiori disastri nell'epoca del nucleare civile. A vent'anni di distanza, il dibattito sull'energia nucleare non è ancora risolto e la percezione del rischio tecnologico è sempre più presente nelle agende della politica. In queste pagine, ripercorreriamo i tragici momenti del 1986, a Chernobyl, per poi cercare di capire le posizioni a favore del nucleare di ambientalisti storici. Concludiamo il dossier con l'introduzione di Pietro Greco al libro di Giancarlo Sturloni, "Le mele di Chernobyl sono buone", dedicato al rischio tecnologico.
Poche settimane fa – nel mese di Agosto – è morto Henri Cartan, uno dei maggiori matematici francesi del Novecento. Figlio “d'arte” – di Elie Cartan (1869-1951) – era nato a Parigi nel 1904, destinato così a diventare un testimone diretto di tutto un secolo.  
Il primo novembre del 1772 il signor Antoine-Laurent Lavoisier, chimico, fisico, naturalista, economista, esattore delle tasse e futuro uomo politico (una vita molto intensa che la ghigliottina interromperà nel 1794), depositò presso l’Accademia delle Scienze di Parigi un plico nel quale era contenuto l’annuncio di una scoperta rivoluzionaria.
La curva dell’accrescimento della Matematica, non limitando l’osservazione a particolari nazioni o continenti, è un grafico di una funzione a = a(t) monotona non decrescente: considerati due tempi t1< t2 si ha in corrispondenza a(t1) ≤ a(t2).
Quello dei principi di minimo o di massimo, detti anche principi di ottimalità, è uno dei paradigmi più interessanti e fecondi nella cultura occidentale. Nel mondo contemporaneo, dominato dal mercato, esso può essere formulato come il principio della economia dei mezzi o della strategia ottimale per ottenere dei risultati . Ma, come molti sanno, esso ha assunto nel corso dei secoli valenze metafisiche, estetiche e gnoseologiche.
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