Articoli
Dopo aver messo il teorema ai voti, il professore decide: "poiché la maggioranza degli studenti è favorevole, lo dimostriamo". Non è il comportamento solito al quale ci ha abituato la scuola, ma lo era per Laurent Schwartz: uno dei massimi matematici del Novecento, che a ottantadue anni ci ha narrato la propria vita in "Un mathématicien aux prises avec le siècle (Odile Jacob, 1997)".
Altri due premi Nobel “alla teoria dei giochi”: Aumann e Schelling.
Pubblichiamo la traduzione dell'articolo "Practice makes perfecte" di Lewis Dartnell (docente di Biologia) al Queen's College di Oxford). Ringraziamo la redazione del sito plus.math.org e l'autore per il permesso alla pubblicazione.
I legami tra scacchi e Informatica sono noti a tutti, soprattutto da quando il computer ha cominciato a battere il campione del mondo. Meno noti -ma non per questo meno significativi- sono i legami fra scacchi e Matematica: il gioco si può infatti considerare un vero e proprio sistema formale, il cui unico assioma è costituito dalla posizione iniziale dei pezzi sulla scacchiera, le cui regole determinano come si possono muovere i pezzi e i cui teoremi sono le posizioni di scacco matto.
Quando s’incontra un reperto archeologico il cui significato è controverso di solito si fa riferimento al luogo dove esso è stato rinvenuto per ricostruirne il senso, una datazione certa e, di conseguenza, la sua destinazione d’uso. Quando poi il reperto è un’iscrizione, come in questo caso, le cui parole sono tutte di facile traduzione e che contiene inoltre all’interno un chiaro gioco enigmistico, comprenderne il legame certo con l’edificio su cui è stato rinvenuto diventa essenziale. Se il testo, ad esempio, è presente all’interno di una chiesa è probabile che sia legato a qualche forma di culto coevo alla costruzione della chiesa stessa con tutte le conseguenze filologiche del caso.
Michail Botvinnik è stato campione mondiale di scacchi dal 1948 al 1963. Il suo lavoro - quello di cui parleremo ora - è stato finalizzato allo sviluppo di un programma per computer che imiti il modo di operare scelte dei grandi maestri di scacchi.
Proprio per tale suo impegno di ricerca, che ha condotto alla realizzazione di un programma chiamato Pioniere, l'Università di Ferrara ha conferito a Botvinnik, il 7 settembre 1991, la laurea ad honorem in Matematica.
Tutti abbiamo un po’ di Matematica nel sangue, almeno all’inizio. Una legge matematica sembra infatti governare fin dalla fase embrionale lo sviluppo e l’organizzazione dei vasi sanguigni che trasportano il sangue e quindi l’ossigeno e le sostanze nutritive a tutti gli organi del nostro corpo. I vasi sanguigni compongono una rete di tubi di dimensioni diverse, la rete vascolare: le grosse vene e arterie si ramificano in tubicini di diametro sempre più piccolo, fino ai piccolissimi capillari.
Carlo Bernardini è un caso molto interessante, oserei dire ispirante, della vicenda della ricerca fisica italiana. Come testimone per almeno cinque decenni della sua vita, ed amico, ricordo tre aspetti, insieme confluenti e diversi, della sua personalità:
* a) le sue ricerche nella fisica più avanzata dei tempi nostri;
* b) la sua opera come storico della Matematica e della Fisica di questi ultimi cento anni;
* c) la sua opera di politica e di politica scientifica, dal dopoguerra in poi.
Ho distinto i tre punti a) b) c) per mio comodo, ma essi sono in realtà strettamente collegati o fusi. Ciò che li fonde è un innato stile di scrittore, che rende il suo pensiero critico, penetrante ed illuminante, ma mai ingeneroso.
La mia famiglia si trasferì a Reggio Emilia nell’autunno del 1950. La città contava circa 100.000 abitanti, e tra studenti liceali più o meno della stessa età, ci si conosceva tutti. Sentii presto parlare dei fratelli Prodi. C’erano almeno due ragioni: innanzitutto non erano molte le famiglie con 9 figli (7 maschi e 2 femmine) e poi questi ragazzi Prodi erano tutti straordinariamente bravi a scuola, un fatto che (allora) era molto apprezzato.
Introduzione
Nella prima parte del presente articolo [3] abbiamo presentato una proposta di innovazione didattica - rivolta a studenti del triennio degli Istituti superiori e dei corsi universitari di base - che ha come principio ispiratore quello di sviluppare un'attitudine sperimentale nel confronti della Matematica, evidenziando il suo ruolo chiave nella modellizzazione della vita reale [1, 2]. In questa seconda parte, proponiamo un esempio particolarmente significativo di evoluzione di un modello matematico, che può essere trattato anche a livello elementare. Si tratta della evoluzione del modello matematico della dinamica delle popolazioni, che ha trovato numerose applicazioni in Economia, Biologia, Medicina, ecc.