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I pavimenti di Carlo Scarpa A quasi mille anni dalle opere dei Cosmati, l’evoluzione più interessante è costituita da un affinamento della capacità di valutare cosa sia riconoscibile come pattern, l’acquisizione di un più sofisticato “senso dell’ordine”. Il pavimento che l’architetto italiano Carlo Scarpa progettò, nel 1961, per uno spazio relativamente piccolo all’interno del museo del palazzo Querini Stampalia a Venezia, è un segno di questo mutamento (Figura 8) [11].
I pavimenti cosmateschi, coloratissimi tappeti marmorei la cui ricchezza e varietà contrasta con l’austera semplicità delle architetture romaniche nelle quali sono inseriti, nonostante l’inevitabile degrado prodotto dal trascorrere di quasi mille anni, riescono ancora a sopraffare i nostri sensi con la loro vibrante bellezza.
Le tracce della cultura materiale di tutte le civiltà che ci hanno preceduto, testimoniano della seduzione che i motivi geometrici, da sempre, esercitano sull’uomo. Questo fascino si traduce nella propensione che spinge gli esseri umani a decorare tutto ciò che li circonda: gli oggetti, i corpi, l’ambiente.
Intervista ad Alfio Quarteroni, il matematico italiano che ha partecipato alla progettazione dell'imbarcazione Alinghi, tra le protagoniste nelle competizioni veliche della Coppa America...
Sul numero 14 di Alice & Bob abbiamo pubblicato questo articolo di vanni Gorni. Il testo tratta di un problema assegnato all’Esame di Stato nel 2008. Un problema che va a pescare nella storia della Matematica...

Giuseppe Occhialini (1907-1993) è stato uno dei più importanti fisici italiani della seconda metà del Novecento. Laureatosi a Firenze nel 1929, collaborò alla scoperta del positrone nei raggi cosmici presso il Cavendish Laboratory di Cambridge. Dopo diverse esperienze di insegnamento, nel 1947 contribuì alla scoperta dei pioni, o mesoni Pi . Fu protagonista della ricerca in fisica delle particelle. In seguito all'avvento degli acceleratori di particelle, Occhialini esplorò nuovi campi di ricerca, tra i quali spicca quello della Fisica dello spazio, contribuendo alla fondazione dell'Agenzia Spaziale Europea. Occhialini dà il nome al Dipartimento di Fisica dell'Università degli studi Milano-Bicocca e in suo onore, dal suo soprannome "Beppo", il satellite SAX primo satellite italiano per lo studio dei raggi gamma è stato rinominato “Beppo-SAX”

In Francia si dice che la scienza è in crisi ma forse si dovrebbe dire che l'amore per la scienza è in crisi. Poi, volendo analizzare di più la situazione "al microscopio" bisognerebbe capire meglio dove si localizza questo disamore per la scienza.
Andrew Wiles ha 52 anni, ma ne dimostra assai meno. Inglese, vive e insegna a Princeton negli Stati Uniti. Ha tre figlie, che adora e di cui parla volentieri. Dieci anni fa, è stato l’artefice dell’impresa matematica per antonomasia. È lui che ha guarito i matematici da un’ossessione durata tre secoli: dimostrare l’ultimo teorema di Fermat. Oggi, Wiles è il matematico più famoso del mondo ma, nonostante la fama e la grandezza della sua opera, è rimasto una persona gentile, paziente, con uno spiccato senso dell’umorismo.
Dal testo "Sulla Scienza" di Simone Weil, pubblichiamo una lettera dell'autrice ad un collega del Liceo femminile del Puy , sull’insegnamento delle matematiche, scritta nel 1931. Simone Weil
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