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In questo articolo si rivisitano alcune applicazioni della Teoria dei Grafi a problemi di colorabilità di particolari solidi di interesse per la Chimica noti come fullereni. La trattazione è corredata da alcune interessanti dimostrazioni elementari relative alla colorabilità del grafodi Petersen e all’unicità topologica del ciclo hamiltoniano del dodecaedro. In Appendice vengono riportati i diagrammi per la realizzazione e l’assemblaggio dei moduli PHiZZ che permettono di costruire modelli esteticamente soddisfacenti dello scheletro dei fullereni. Quanto contenuto in questo lavoro si può utilizzare per un laboratorio su origami e matematica.
Pubblichiamo l'articolo di G. T. HQ. Hoare e N. J. Lord, già comparso su The Mathematical Gazette con il titolo Intégrale, longueur, aire. Ringraziamo Gerry Leversha per la gentile concessione. La traduzione è a cura di  Susanna De Maron.
Intervento di Remy Langevin con nota introduttiva di Giorgio BolondiMateriale relativo all'intervento di Remi Langevindi Giorgio BOLONDI
Nato nel 1918, Richard Feynman è stato uno dei più grandi teorici della Fisica moderna. Premio Nobel nel 1965 per i suoi contributi all'Elettrodinamica quantistica, i suoi apporti sono stati fondamentali anche nella Fisica della materia condensata. Il suo stile, fatto di semplicità formale e d'intuizione concettuale, resta unico e ha giocato un ruolo enorme nel rinnovamento dell'insegnamento e della divulgazione scientifica. Le sue ultime parole, prima di spegnersi nel febbraio 1988, furono « This dying is boring » («Ci si annoia, a morire.»).
Lo storico della matematica inglese John Fauvel è morto il 12 maggio 2001, a Leamington Spa (Gran Bretagna), in seguito a una grave disfunzione epatica; aveva 53 anni.John Fauvel a Taiwan nell'agosto 2000 (foto Jan van Maanen)
Insegno in una scuola elementare. Un anno fa, dovendo proporre il testo del problema per l'esame di quinta, ho presentato pressappoco la seguente situazione: un gruppo di ragazze decideva di acquistare in società un canestro da basket con il prezzo scontato. Il problema è stato prescelto tra quelli proposti ma, in sede di esame, ragazze erano diventate ragazzi. Evidentemente, agli occhi del dirigente scolastico, gli aspetti matematici di questo problemi erano in linea con la tradizione. mentre l'immaginario che vi era sotteso creava un certo imbarazzo. Racconto questo aneddoto perché credo mostri in maniera evidente che la Matematica scolastica non è una materia ideologicamente neutra. Anche se nel senso comune si presta facilmente ad una visione assiomatica, in realtà è una disciplina come tutte le altre che nel momento della pratica didattica si carica di una irriducibile dimensione “ideologica” cioè si fa portatrice -più o meno consapevolmente- di una “particolare” visione del mondo”. È partendo da questa constatazione, in sé abbastanza banale, che tre anni fa Maria Guerrini e io abbiamo iniziato una ricerca sulla dimensione ideologica della Matematica scolastica negli anni del fascismo. Ne è uscita una piccola mostra -poco più di venti pannelli- da usare come sussidio didattico interdisciplinare, al confine tra gli spazi della matematica e quelli della ricerca storica.
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