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Pubblichiamo il resoconto di un'esperienza didattica che, attraverso l'analisi di un'immagine di Escher, ha consentito di affrontare temi matematici tradizionali in modo innovativo. L'attività, realizzata in una scuola superiore nell'ambito del GREMG (Gruppo Ricerca Educazione Matematica Genova) coordinato da Fulvia Furinghetti, è qui descritta da Adriano Demattè. L' articolo è una sintesi di due contributi dello stesso autore, già apparsi su riviste specializzate: ‘Infinito, arte, matematica: un dibattito in classe', L'Educazione Matematica, n. 3 2006, p. 21; ‘La matematica in “Limite circolare” secondo Gaia', L'Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, vol. 28B 2005, p. 225.
Tradizionalmente vengono chiamate Matematica pura e applicata . Costituiscono in ambito matematico la ricerca di base, curiosity driven , quella che non si pone tante questioni sulla propria utilità, contrapposta a quella invece che applica risultati trovati precedentemente per risolvere specifiche situazioni o che comunque trae le motivazioni del proprio sviluppo da problemi concreti o suggeriti dalle altre discipline.
Da antico informatico so bene che il computer generalmente non è una soluzione ma un mezzo: dato un qualsiasi problema, il computer può validamente servire come supporto all'attività risolutiva portata avanti da un uomo, semplificandone ed accelerandone il lavoro. Ma non bisogna prendere per oro colato i risultati ottenuti, né demandare interamente alla macchina la soluzione del problema stesso.
Di recente in Italia l’uso del termine “genere” si è allargato dagli studi specialistici alla conversazione comune, agli articoli sui giornali e ai siti Internet.Eppure, non solo in Italia, ma anche nei paesi di lingua inglese dove la parola è stata introdotta nel significato che qui ci interessa, gli equivoci sono all’ordine del giorno e frequente è la confusione, per esempio, tra genere e sesso.
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una storia di emarginazione fino alla fine dell'Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento, almeno nei paesi industrializzati. In molti paesi in via di sviluppo, salvo rare eccezioni, le donne sono ben lontane non solo dall'aver raggiunto la parità con l'altro sesso, ma anche dal vedere loro riconosciuti i più elementari diritti di esseri umani. Quali possono essere le cause di questa situazione che risale indietro nei secoli?
L'articolo è apparso su "Biometrika" del 1956 ed è stato ristampato in Studies in the History of Statistics and Probability. Successivamente è stato pubblicato su INDUZIONI N. 2 - 2001. La presentazione e la traduzione italiana sono a cura di Enzo Lombardo.
Dagli Atti della giornata di studi tenuta a Pisa il 10 aprile 1987 (per iniziativa dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e della Normale di Pisa) riprendiamo il testo dell'intervento di Ennio De Giorgi.
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